Ripercorrendo la storia

Dopo la Grande Guerra, a partire dagli anni ’20, la Francia decise di creare un sistema di opere militari a difesa dei suoi confini: la linea Maginot.

L’Alsazia, da poco annessa al territorio francese, fu uno dei territori interessati in quanto priva di ostacoli naturali che impedissero un’avanzata tedesca.
Oggi tutto ciò che rimane è in parte zona militare, in parte adibita a museo e in parte abbandonata.
Quest’ ultima si può visitare liberamente se si ha voglia di cercare e di camminare un po’ tra i campi o le piccole radure; come durante il secolo scorso, infatti, sono ancora ben nascoste.

Noi ne abbiamo trovate due, la prima ben visibile da una strada tra le campagne, e la seconda, soltanto salendo sulla postazione di fuoco della prima.
Siamo riusciti ad entrare solo in una delle due, in quanto tutti gli ingressi dell’altra erano chiusi con delle cancellate.

Negli anni le costruzioni abbandonate sono state svuotate e saccheggiate completamente, in alcuni casi sono state utilizzate come depositi dai contadini della zona e i writers si sono sbizzarriti a decorarne gli interni.
Facendo attenzione a non ferirsi con le lamiere, che credo fossero state messe inizialmente per impedire l’ingresso, se ne può ancora ammirare la struttura, la composizione dei locali e, dall’esterno, salendo sulla collina che lo ricopre, guardare da vicino quella che fu la postazione di fuoco.

Dall’alto, infatti, è l’unica cosa visibile, in quanto tutta la struttura si trova completamente ricoperta da una verde e rigogliosa vegetazione, che rende stranamente pacifiche quelle che un tempo furono postazioni di guerra.

La regina dell’Alsazia

Pensando all’Alsazia la prima immagine che viene in mente è quella della cicogna, simbolo indiscusso di questa regione.

In ogni negozio di souvernirs troverete cartoline con cicogne, calamite con cicogne, pupazzi e pupazzetti a forma di cicogna…ma, devo dire la verità, avevo in ogni caso sottovalutato la cosa.
Me ne sono resa conto non appena scesa dall’ auto a Kaysersberg, il primo paese in cui ci siamo fermati lungo la Route des Vins d’Alsace, quando una grande ombra è passata proprio sopra di noi.
Non avevo mai visto prima questo animale meraviglioso e personalmente non immaginavo nemmeno potesse raggiungere quelle dimensioni (quasi due metri di apertura alare!).

Per tutta la durata del nostro soggiorno siamo stati accompagnati dalla presenza costante di questi uccelli: è facile vederli volare sopra le case e ammirare gli enormi nidi, dove le coppie accudiscono i loro piccoli.
Le abbiamo viste in volo sui piccoli borghi e a passeggio nei campi coltivati, ma sono presenti anche in grandi città come Strasburgo.
Al Parc de l’Orangerie, infatti, si possono ammirare decine di nidi adagiati sui grossi rami degli alberi e sui tetti delle piccole costruzioni ed è una sensazione bellissima sedersi ad ascoltare le loro intense “conversazioni”.

Qui, nel piccolo zoo del parco, c’è una gabbia con alcune cicogne; ci siamo fermati a leggere quanto descritto sul cartello informativo, in quanto sembrava un po’ strano vedere cicogne libere a fianco di altre chiuse in gabbia, e pare che sia un centro di reinserimento che, insieme a quello di Hunawihr ha contribuito, e contribuisce ancora, a mantenere numerosa la popolazione di questi eleganti animali.
Sempre associate al buon auspicio e considerate portatrici di nuova vita, spero che continuino a rimanere in questi splendidi luoghi di cui sono le regine indiscusse.

Lungo la Route des Vins d’Alsace

La via dei vini d’Alsazia è un suggestivo percorso tutto da guidare che si snoda per circa 170 km tra infinite distese di vigneti da Marlenheim a Thann.
Vi ho già raccontato i dettagli del nostro viaggio e ho già parlato della sua cittadina più famosa, ora vorrei raccontarvi di due borghi in particolare da cui sono rimasta affascinata: Kaysersberg e Riquewihr.

Kaysersberg è stato, per una pura casualità, il primo borgo che abbiamo visitato lungo la Route des Vins d’Alsace.
Attraversata dal fiume Weiss, si presenta come una cittadina molto tranquilla frequentata da poca gente, che ci ha permesso di perderci tra gli stretti vicoli colorati e goderci una rilassante passeggiata tra le vigne.
Qui ho visto le prime cicogne della mia vita, realizzando di aver sottovalutato il fatto che il simbolo di questa regione fosse proprio questo maestoso animale.
Avendolo visitato in primavera, il paese era abbellito da magnifici vasi di fiori colorati ad ogni angolo della strada e su ogni balcone delle, già di per sè, coloratissime case a graticcio.

Uscendo dal paese lo sguardo viene catturato dai resti dell’antico Château de Kaysersberg che domina sui terreni circostanti.
Normalmente è raggiungibile per mezzo di una scalinata che, al momento della nostra visita, era chiusa e abbiamo quindi dovuto fare un giro largo attraversando i vigneti e godendo di bellissimi scorci fotografici.
Raggiunte le rovine del castello abbiamo piacevolmente scoperto che, quel che ne resta, è aperto al pubblico e che si può salire liberamente sulla stretta scala a chiocciola fino alla cima della torre, da cui si gode di una splendida vista sul borgo e su tutto ciò che lo circonda.

Ci siamo presi del tempo per ammirare il panorama da ogni angolazione e per passeggiare ancora un po’ tra i vigneti.

A poco meno di 10 km da Kaysersberg troviamo Riquewihr, in assoluto la più bella cittadina che abbiamo incontrato lungo la strada, molto turistica e molto ben tenuta.

Qui le case non sono dipinte di colori pastello, ma di tonalità accese come il giallo, l’arancio o il blu, che creano forti contrasti di colore nelle centinaia di foto scattate dai numerosi turisti.
Lungo la via principale vi verranno offerti assaggi di ogni genere di prodotto: dai biscottini al famoso fois gras, tipico di questa zona.

Ci si rende subito conto di quanto il periodo natalizio sia importante per il turismo di questi paesi dai numerosi richiami al Natale che si trovano in ogni periodo dell’anno: primo fra tutti Kathe Wolfart, negozio che avevo già avuto modo di visitare tempo fa durante un viaggio in Germania…impossibile non entrarci!
Avete presente il paese dei balocchi? Ecco, entrare qui è un po’ così, ci sono addobbi di ogni genere, alberi di Natale enormi e…niente, una presenza accanto a me mi ricorda che è primavera e non siamo venuti fin qui per vedere per l’ennesima volta un negozio di “roba di Natale”…uff…continuiamo la nostra visita all’interno dei bastioni, lasciamo la frequentatissima via principale per perderci tra le strette viuzze.

Anche qui le facciate delle case sono molto curate, sembra sia stato tutto appena ristrutturato, i colori sono accesi e brillanti, ogni addobbo, ogni vaso è ben posizionato e curato ed enormi piante di glicine in fiore incorniciano porte e finestre di splendide casette.
Riquewihr è veramente incantevole ed assolutamente un paese da non perdere durante una visita in Alsazia.